CELI5 (Livello C2) - Sessione di Giugno 2005 + chiave, 2005 celi

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Fascicolo
U
NIVERSITÉ ER TRANIERI I ERUGIA
D P
Livello C2
CELI5
CERTIFICATO DI CONOSCENZA DELLA
LINGUA ITALIANA
Sessione di Giugno 2005
PARTE A
Prova di Comprensione della Lettura
PARTE B
Prova di Produzione di Testi Scritti
TEMPO: 2 ORE E 45 MINUTI
ATTENZIONE: MOLTO IMPORTANTE
Seguire esattamente le istruzioni.
Scrivere in modo chiaro e leggibile con la matita
nel Foglio delle Risposte.
P S
Prova di Comprensione della Lettura CELI 5 - giugno 2005
PARTE A
PROVA DI COMPRENSIONE DELLA LETTURA
A.1
Leggere i due testi. Indicare nel
Foglio delle Risposte
vicino ad ogni numero da 1 a 10 la
lettera A, B, C o D corrispondente alla risposta scelta.
A.1
1  Testo
Esempio di risposta :
0
A
B C
D
1  testo
I 40 ANNI DEL PIPER, LÓITALIA BIPOLARE SI SPACCA
Roma - Il Piper di via Tagliamento compie quarantÓanni. E lÓItalia bipolare del 2005 si spacca sulla definizione politica
da attribuire alla culla italiana della cultura beat e su ci che fermentava, oltre i partiti tradizionali, a met degli anni
Ó60. Tesi di Liberazione, quotidiano comunista: ÆIl Piper offre un grande laboratorio alla voglia di stare insieme di una
generazioneÈ in quellÓantro fumoso ma pieno di musica e colori i giovani delle borgate romane incontrano i loro
coetanei di Pavia o di LeccoÈ non la rivoluzione e nemmeno nasce per esserlo. ç soltanto un locale dove si
incontrano le speranze e le illusioni di una generazione che nel 1965 si accontenta ancora di un sogno in musica e che
qualche anno dopo tenter di dare la scalata al cieloÇ. Tesi opposta del Secolo dÓItalia, quotidiano di destra: ÆLa
sinistra ideologica rigett quella ribellione fatta di emancipazione e di individui, di minigonne e di libert sessualeÈ Il
Piper stato pi rivoluzionario del Ò68Ç. ç la chiusura di un conto aperto sullo stesso quotidiano lÓ8 dicembre 2004:
ÆScherzate con Nietzsche ma lasciare stare il PiperÇ. Certo il Piper stato mille cose. La scommessa economica e
culturale dellÓavvocato Alberigo Crocetta e dellÓimprenditore Giancarlo Bornigia. E lo sbarco in Italia delle eresie
musicali anglosassoni (Ævolevamo far ballare i giovani con i ritmi dei BeatlesÇ, sintetizza oggi Bornigia) e delle loro
declinazioni italiane. Ci vorrebbe unÓenciclopedia solo per elencare pochi nomi: i Rokes, lÓEquipe Ó84, ovviamente
Patty Pravo, Caterina Caselli, Mal con i Primitives, i New Dada, Loredana Bert e Mia Martini, Renato Zero, i New
Trolls. I grandi ospiti internazionali: i Procol Harum, i Pink Floyd. L si frantum per sempre il Ðpiccolo mondo
anticoÑ del Festival della canzone italiana.
Addio anche alla pittura figurativa cara al Pci, quindi al modello Guttuso: il fondale del Piper, per capirci, era
composto da due Andy Warhol, un paio di Mimmo Rotella, due Schifano (ospite fisso con Tano Festa). Tutti
inconsapevolmente distrutti in qualche notte troppo lunga. E lÓideologia? Giura Bornigia: ÆEravamo attaccati da
destra come da sinistra. Il questore di Roma, Di Stefano, il 21 dicembre 1966 chiuse il locale nel pomeriggio dicendo
che costituivamo Ðmezzo di distrazione dei giovani con conseguente sviamento da occupazione e studiÑ. Pochi giorni
dopo unÓinterrogazione parlamentare chiedeva al Viminale di applicare la norma in tutta Italia perch Ð dovere
costituzionale dei genitori educare i figli e sottrarli ai richiami di chi offre suggestioni per lucroÑ. Il Parlamento tacque
unanime, non ricordo dissociazioniÇ. Invece Bornigia rammenta lÓosmosi sociale che si cre Ætra i ragazzi di periferia e
quelli dei quartieri ÐbeneÑ, tra i romani e i fuggiti da altre citt per venire qui. Nessuno vedeva di buon occhio anche
questo aspettoÇ. Alberto Bevilacqua, allora giornalista de Il Messaggero, obietta: ÆLa sinistra ufficiale ostile al Piper?
Se cos fosse stato, me ne sarei accortoÇ. Per ecco qui un articolo del 27 marzo 1965 di ÆNoi donneÇ (ne parla Filippo
Rossi e appare integrale nel libro di Anna Tonelli ÆBallando ballandoÇ): ÆIl Piper un mastodontico ingranaggio
culturale basato sul mondo dello y-y, dello shake che dietro lÓaspetto della ribellione nasconde invece una rivolta
prefabbricata che porta stampato il marchio dellÓapprovazione ufficialeÇ. Conferma Marta Boneschi, che ha
raccontato in molti libri il dopoguerra italiano e il suo costume: ÆLa musica non impegnata irrit il Pci che
individuava la giovent sana in quella che frequentava le sezioni del partito. Lucio Battisti nel 1966 dichiar di voler
scrivere solo canzoni dÓamore e subito gli dettero del fascista. Quel Pci amava le canzoni di Dario Fo e gli incontri di
ÐCantacronacheÑÇ. Cio i repertori ideologizzati.
(lib. da Paolo Conti,
ÐCorriere della SeraÑ, 17 febbraio 2005)
Prova di Comprensione della Lettura CELI 5 - giugno 2005
1
In occasione del quarantennale del Piper
A
i giornalisti concordano sulla sua funzione di rottura sociale
B
gli osservatori evidenziano la discriminazione subita dai piperini
gli opinionisti danno unÓinterpretazione discordante del fenomeno
C
D
la destra accusa la sinistra di aver incitato i piperini alla ribellione
2
Alberigo Crocetta e Giancarlo Bornigia
A
si tuffarono nellÓavventura del Piper per mera bramosia economica
B
contribuirono a sprovincializzare la cultura musicale italiana
C
furono accusati di aver contaminato la tradizione canora italiana
D
rivoluzionarono il modo di danzare in voga fino a quel momento
3
Il Piper
A
oltre a diffondere una musica innovativa commercializzava opere dÓarte
B
fu un fenomeno innovativo sia sul piano musicale che su quello pittorico
C
tendeva a chiudere i propri battenti oltre i limiti consentiti dalla legge
D
stimolava i suoi giovani frequentatori a distruggere le opere dÓarte
4
Bornigia ricorda ancora oggi
A
le critiche sulle sue palesi simpatie politiche
le invettive dei genitori per la nefasta influenza esercitata sui giovani
B
la forza aggregante esercitata dal suo locale
C
D
i processi che dovette subire con lÓaccusa di essere un cattivo maestro
5
Gli intellettuali di sinistra consideravano
A
inadeguato ai tempi lÓatteggiamento dissacratorio dei piperini
il Piper un forte elemento di disturbo ai fini dellÓimpegno politico
B
poco autentico lÓanticonformismo dei giovani del Piper
C
i ragazzi del Piper degli irriducibili borghesi e conservatori
D
Prova di Comprensione della Lettura CELI 5 - giugno 2005
2  testo
LA PROFEZIA DELLA TIGRE
MELANIA MAZZUCCO RICORDA UNA FESTA TRA GIOIA E MALINCONIA
AllÓet di quattro anni, mi sono imbattuta in una storia terrificante Î niente in seguito mi avrebbe impressionato di pi.
Fin dalla prima volta, fui assolutamente certa che quella storia era in realt una profezia Î e mi riguardava. Si trovava in
un libro di fiabe per bambini, di cui non ricordo il titolo n lÓautore n lÓeditore. Nella pagina relativa, cÓera
unÓillustrazione. Una tigre arancione, dal pelo striato e dalle lunghe zanne, accovacciata come un grosso gatto con la
coda arrotolata intorno alle zampe in una radura della foresta tropicale. Davanti a lei, appoggiata su una foglia di banano,
cÓ una torta di panna con le candeline infilzate. Le candeline sono tutte sciolte, ma la torta intatta. La tigre magnifica,
ma la sua espressione sconsolata. Il titolo della storia era Il compleanno della tigre. CÓera una volta una tigre che viveva
nella foresta. Ora questa tigre non era particolarmente cattiva, mangiava poco e cercava di vivere in armonia con gli
uccelli, dei quali apprezzava il canto, e con gli altri animali pi piccoli di lei Î ma era pur sempre una tigre, e gli abitanti
della foresta la temevano. La tigre faceva di tutto per rendersi simpatica, perch si sentiva terribilmente sola, ma gli
animali continuavano a fuggirla e appena la sentivano strisciare tra le foglie, sparivano. Allora alla tigre viene unÓidea
geniale. Organizzer una festa per il suo compleanno e inviter tutti gli animali della foresta Î dalla zanzara allÓelefante,
dal topo alle gazzelle alla scimmia. Cos avr modo di farsi conoscere e gli altri capiranno quanto grande il suo cuore.
Tutta eccitata, prepara il banchetto su una grande foglia di banano, allestisce le portate, riempie di bevande i gusci delle
noci di cocco, appende le liane ai rami come festoni e infilza le candeline sulla torta. Poi si accuccia sotto lÓalbero e
comincia ad aspettare. E aspetta, aspetta, sempre pi impaziente. A poco a poco, il sole comincia a scendere dietro gli
alberi della foresta. Le candeline, che nel frattempo la tigre ha acceso, si sono sciolte, le fiammelle agonizzano in un lago
di cera. Non viene la zanzara, non viene il topo, non vengono le scimmie, le antilopi, le gazzelle, e nemmeno lÓelefante.
Insomma, non si presenta nessuno, e questo il compleanno della tigre. Ora non saprei spiegarvi perch io, che allÓepoca
in cui ascoltai per la prima volta questa storia ero universalmente considerata una bambina buona e gentile Î del tutto
diversa dalla tigre, e fra lÓaltro circondata da un mucchio di amichette petulanti e vivaci quanto me Î fui terrorizzata dalla
solitudine della tigre, che nella foresta aspetta gli invitati che non si presenteranno. Terrorizzata al punto che, per molti
anni, non ho mai dato una festa di compleanno, sicura che sarebbe andata deserta. Poi, crescendo, mi convinsi che, non
essendo io la tigre, non avendo zanne n artigli n un carattere aggressivo, ed essendo anzi alquanto indifesa nei confronti
delle insidie della foresta e di conseguenza amata dai predatori e non troppo detestata dagli altri, non avevo motivo di
temere un insuccesso simile, per cui cominciai a dare feste Î alle quali si present, con mio grande piacere, sempre pi
gente di quanta ne avessi invitata. Ma voi sapete meglio di me che le profezie delle fiabe impiegano tempo, molto tempo,
per raggiungere il loro destinatario Î sanno aspettare diciottÓanni, come nella Bella Addormentata, o di pi Î per alla fine
si compiono. E la mia si compiuta la sera del 3 luglio 2003, una data da me finora ricordata solo per una cabala alquanto
avversa, essendo quella della sconfitta dellÓItalia con lÓArgentina ai Mondiali di calcio del 1990. Il 3 luglio 2003,
comunque, nonostante la cabala, a unÓora per me imprecisabile della notte, nella prestigiosa cornice del Ninfeo di Villa
Giulia, ho vinto il Premio Strega. La mia casa editrice, la Rizzoli, aveva organizzato un piccolo party sulla terrazza
dellÓHotel Eden Î dico piccolo non perch si fossero lesinati mezzi o impegno, al contrario generosamente profusi, ma
perch, nonostante i rumori a me fin troppo favorevoli, non vi certezza sul risultato della votazione finch tutte le
schede non siano uscite dalla fatale urna, ed buon gusto non presumere mai. [È] NellÓascensore dellÓHotel Eden, salgo
in compagnia di una ragazza bionda dai denti molto bianchi. Jeans sfilacciati, maglietta aderente, molto magra, carina (per
quanto indubbiamente meno carina della maggior parte delle mie amiche, pi raffinate e aggraziate di costei): sono
contenta che una ragazza cos venga alla mia festa. Bisogna sfatare il luogo comune che una festa letteraria abbia
qualcosa di geriatrico. Quando le porte dellÓascensore si aprono al penultimo piano, una folla urlante di paparazzi e fan
grida qualcosa che non capisco. Mi pare impossibile che una simile folla deliri per il Premio Strega Î ma chi pu dirlo? Il
mondo strano. Le porte dellÓascensore si richiudono. La ragazza bionda mi fissa a lungo, poi mi sorride. Ho
lÓimpressione che si aspetti che io dica qualcosa, ma non la dico. La ragazza carina non viene alla mia festa. Si dirige al
piano bar. Il mio amico Alexis, che mi viene incontro giulivo, mi informa, preso da una eccitazione per me del tutto
inspiegabile, che ho condiviso lÓascensore nientemeno che con la famosa attrice Cameron Diaz. Non lÓhai riconosciuta?
No. E lei? No, nemmeno Cameron Diaz mi ha riconosciuta, ho solo scritto un romanzo che ha vinto il Premio Strega. A
quel punto guardo lÓorologio: sono le 3. Appena la confusione creata dal mio viaggio in ascensore con Cameron Diaz si
dissipa, mi rendo conto che, nel pianerottolo dellÓultimo piano dellÓHotel Eden, davanti allÓascensore, si accalcano quei
quattro gatti degli invitati Î gli uomini stropicciati, con le palpebre gonfie e gli occhi rossi, le signore gi con addosso
spolverini e giacche e le borsette in mano. Mi chiedo cosa ci facciano l, invece di starsene seduti ai tavoli e godersi il
panorama dalla terrazza dellÓHotel Eden. [È] Poi, con unÓilluminazione, capisco. Gli invitati se nÓerano andati o se ne
stavano andando. E cos, la prima conseguenza del Premio Strega non il piacere infantile di avere vinto un trofeo, di
avere scritto il mio duro e plebeo nome in quellÓelenco prestigioso di autori consegnati ai libri di testo del liceo, come
Prova di Comprensione della Lettura CELI 5 - giugno 2005
Elsa Morante e Tomasi di Lampedusa, n la speranza di aver scritto un romanzo che lo meritasse, ma il compimento
malinconico della profezia della fiabaÈ
(lib. da Melania Mazzucco, ÐCorriere della SeraÑ, 30 giugno 2004)
6
LÓautrice fu colpita dalla fiaba della tigre in quanto
A
presag che qualcosa lÓavrebbe accomunata alla tigre
B
vedeva nel felino una certa affinit caratteriale
C
intu che tutti i grandi spiriti sono condannati alla solitudine
D
non riusciva a capire perch tutti avessero paura di quel felino
7
LÓautrice, crescendo,
A
avvert di essere apprezzata da molti per il suo carattere forte e deciso
B
sub unÓevoluzione positiva sia sul piano fisico che su quello psicologico
C
riusc a scrollarsi di dosso lÓinflusso negativo di quella fiaba letta da bambina
D
attribu unÓimportanza sempre maggiore alle amicizie e ai rapporti interpersonali
8
La festa della Rizzoli sulla terrazza dellÓEden
A
deluse profondamente le aspettative dellÓautrice
B
riport alla mente dellÓautrice precedenti sconfitte
C
fu riservata a poche persone per un atteggiamento di prudenza
D
fu ridimensionata per il timore di una sconfitta al premio Strega
9
In ascensore
B
lÓautrice si augura che la ragazza partecipi alla sua festa
C
la ragazza sembra aspettarsi che lÓautrice palesi unÓemozione
D
la ragazza tenta di accattivarsi con uno sguardo le simpatie dellÓautrice
10
LÓautrice si rammarica
A
di non essere stata riconosciuta e festeggiata dalla folla
B
di non aver festeggiato adeguatamente il suo successo letterario
D
dellÓinsuccesso della festa data in onore della sua vittoria
A
lÓautrice colpita negativamente dallÓaspetto della ragazza
C
del diverso grado di popolarit tra scrittori e attori
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